Il mobbing: un “male aziendale”
Il tema del mobbing e delle molestie sul posto di lavoro è di estrema attualità, tanto che nessun tipo d’impresa, né pubblica né privata, né grande né piccola, che sia a Lugano, in Ticino o nella Svizzera in generale, dovrebbe sottovalutare i risvolti negativi che, inevitabilmente, ricadono non solo sulla persona interessata ma sull’azienda nel suo complesso.
Nonostante la legge sul lavoro (LL) e la relativa ordinanza 3 (OLL3) non elenchino in modo esaustivo quali comportamenti sul posto di lavoro debbano essere considerati lesivi dell’integrità personale, possiamo individuare sicuramente 3 casistiche ritenute sicuramente “dannose”:
• Il mobbing
• Le molestie sessuali
• Le discriminazioni
Data la complessità dell’argomento, nel seguito esamineremo il mobbing e le sue problematiche, riproponendoci di affrontare anche, nel prossimo futuro, il tema delle molestie sessuali e delle discriminazioni.
Che cosa si intende per mobbing?
Non esiste né una definizione esaustiva né univoca del concetto di mobbing. La giurisprudenza comunque c’è venuta incontro e ha individuato una serie di comportamenti che, una volta verificati, potrebbero coincidere con una situazione di mobbing.
• Comportamenti che costringono la vittima a essere e a sentirsi in una posizione d’inferiorità (come criticare ingiustamente il suo operato, affidare lavori umilianti)
• Comportamenti lesivi della reputazione della vittima, capaci di metterla in una situazione d’isolamento e di esclusione (come ridicolizzarla, non salutare, diffondere false informazioni)
• Rifiuto di relazionarsi con la persona, di dialogare, di collaborare, di comunicare, sia in maniera diretta che indiretta (come non lasciar parlare, interrompere in continuazione)
• Atti vessatori e atti lesivi di diversa natura ricorrenti e durevoli che possono manifestarsi anche sotto forme sempre nuove e diverse (come minacciare, attacchi fisici e verbali).
Abbiamo detto che i comportamenti sopra elencati “potrebbero coincidere” e non “coincidono” con una situazione di mobbing perché, in verità, ogni caso va esaminato e valutato a sé, in maniera precisa e puntuale. Per essere mobbing si deve riconoscere negli atti lesivi un’intenzionalità vera, ossia la “volontà razionale” di recare un danno alla vittima. Inoltre si deve valutare l’evolversi della situazione, comprendere come e perché gli atti lesivi siano iniziati. In altre parole i singoli atti potrebbero non essere così importanti da poter essere classificati come “mobbing” ma, nel loro insieme, considerata la loro frequenza e la loro intensità, potrebbero divenirlo. Inoltre, non è inusuale che il “mobber” inizi i suoi atti vessatori perché a sua volta si è sentito minacciato nei suoi diritti e nella sua integrità.
I risvolti del mobbing sulla persona
Non sempre chi è vittima di mobbing si rende conto immediatamente della situazione. Molte volte si tende a subire la situazione, nella speranza che si tratti di eventi passeggeri destinati a rientrare naturalmente in poco tempo. E non sempre le vittime di mobbing vengono riconosciute come tali dai colleghi.
Solitamente essere vittima di mobbing significa divenire sempre più insicuri sul posto di lavoro; questo porta con sé un’inevitabile minor resa lavorativa e complicazioni nelle relazioni con i colleghi che, non percependo che la persona potrebbe essere una reale vittima, la considerano soltanto “noiosa e pesante”.
Quello che rimane certo è che le vittime di mobbing hanno dei risvolti importanti sulla salute che possono anche divenire evidenti nella sfera privata.
Mobbing: un problema vero che deve essere affrontato
Se all’interno dell’azienda viene segnalato un caso di mobbing, è indispensabile che la dirigenza lo prenda in seria considerazione e affronti il problema “a viso aperto”.
Difficoltà nelle relazioni lavorative, importante mancanza di collaborazione o di stima, scorrettezze di vario genere, possono essere causa d’insoddisfazioni importanti che pregiudicano non solo il rendimento lavorativo della persona ma anche il suo benessere psico-fisico.
Talvolta saper intervenire tempestivamente in queste situazioni, attuando un’azione di mediazione e chiarificazione fra le parti, può fermare il problema sul nascere evitando complicazioni future ben più gravi.