Disoccupazione giovanile in Svizzera: un trend positivo al ribasso

Qualche dato sulla disoccupazione giovanile

Dati incoraggianti arrivano dalla SECO, la Segreteria di Stato dell’Economia: la disoccupazione giovanile, quindi quella che interessa la fascia di età compresa fra i 14 e i 25 anni, ha avuto una contrazione, assestandosi a fine giugno 2019 al 2,1%. Questa percentuale riflette un valore medio, calcolato esaminando tutti i dati che vengono dai diversi Cantoni, dove il miglior risultato viene registrato dai Cantoni Nidvaldo e Obvaldo con solo lo 0,7% e la peggiore performance (anche se ha avuto una contrazione in positivo) è da attribuirsi al Canton Ginevra (tasso di disoccupazione 3,8%). Il Canton Ticino scende al 2,4%, migliorando anch’esso di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente.

Grazie al continuo monitoraggio, si è potuto notare che i giovani sono quelli che, statisticamente, hanno maggiori possibilità di essere disoccupati e che, nel contempo, hanno maggiori probabilità di trovare un nuovo impiego. Questo porta con sé importanti conseguenze per i lavoratori compresi in questa fascia d’età: infatti, per esempio, il periodo in cui possono accedere all’indennità giornaliera per la disoccupazione è ridotto rispetto a quello spettante ai lavoratori con più esperienza mentre l’obbligo di accettare un’occupazione confacente è più stringente rispetto ai lavoratori più anziani.

Norme per i giovani disoccupati

Di seguito alcune previsioni che riguardano in maniera specifica la situazione dei giovani disoccupati:

  • Accettazione di un’occupazione adeguata: i giovani al di sotto dei 30 anni devono rispettare regole più restrittive per quanto riguarda l’accettazione di un impiego. Infatti, anche se il lavoro proposto non è in linea con la loro formazione ma comunque ritenuto adeguato, sono tenuti ad accettarlo. Saranno gli uffici regionali di collocamento (URC) a valutare l’effettiva congruità della posizione lavorativa.
  • Indennità giornaliere in caso di disoccupazione: questa norma, più delle altre, fa distinguere la situazione dei giovani disoccupati in Svizzera da quella degli altri paesi stranieri. Infatti mentre all’estero è sempre previsto “un periodo di attesa” prima di poter beneficiare delle indennità, solitamente quantificabile intorno ai 120 giorni, nel nostro paese tale periodo non è contemplato. Così anche i giovani che non hanno ancora potuto versare nessun contributo, magari perché hanno appena terminato la scuola dell’obbligo o il periodo di formazione, sono comunque assicurati contro la disoccupazione e percepiscono le indennità giornaliere, anche se in misura ridotta.
  • Durata della riscossione dell’indennità: in generale la norma prevede che l’assicurazione contro la disoccupazione dipenda dall’età del lavoratore ora disoccupato e dal periodo di contribuzione. Verrà quindi fatta un’ulteriore distinzione fra i giovani disoccupati con figli a carico e da quelli che hanno l’esonero di versare contributi in seguito a formazione. 

Assicurazione contro la disoccupazione: un aiuto concreto ai giovani senza lavoro

Il ruolo dell’assicurazione contro la disoccupazione non si esaurisce con l’erogazione delle indennità ma si concretizza con un aiuto specifico verso i giovani lavoratori per accompagnarli verso il mercato del lavoro. Vediamo con quali iniziative:

  1. Il semestre di motivazione (SEMO): appositamente dedicato a chi non ha ancora le idee ben chiare rispetto al suo futuro professionale, è pensato per chi ha terminato la scuola dell’obbligo e per chi non ha conseguito un titolo del livello secondario II e ha interrotto il periodo di formazione o di tirocinio. Lo scopo del SEMO è quello di colmare alcune lacune dei giovani futuri lavoratori, sia a livello formativo che sociale. Il programma prevede, quindi, sia formazione teorica che pratica, con l’introduzione dei giovani sia in apposite officine che in istituti d’impiego esterni. Può essere previsto anche l’affiancamento di un coach. L’obiettivo è quello di far conseguire un titolo a questi giovani e di introdurli efficacemente nel mondo del lavoro. 
  2. Pratica professionale: l’assicurazione contro la disoccupazione fornisce un sostegno tangibile per l’introduzione nel mondo del lavoro anche ai giovani che hanno conseguito un titolo del livello secondario II e che hanno concluso il periodo di formazione professionale. Questo aiuto si concretizza con l’offerta di veri e propri periodi di pratica professionale che possono essere svolti sia presso la pubblica amministrazione che presso aziende private. Le indennità giornaliere vengono coperte per il 75% dall’assicurazione sulla disoccupazione, mentre la parte restane rimane in carico al datore di lavoro. Attraverso la pratica non solo i giovani lavoratori non perdono le competenze acquisite ma fortificano le loro conoscenze, ampliano i contatti e migliorano le competenze sociali. 
  3. Pratica commerciale: oltre all’introduzione nel mondo del lavoro tramite i periodi di pratica professionale, l’assicurazione sulla disoccupazione ha previsto anche l’offerta di periodi formativi presso le aziende di pratica commerciale, chiamate anche “aziende di esercitazione”. Si tratta di aziende che commerciano prodotti fittizi con imprese a loro similari sia in Svizzera che all’estero. Il contesto lavorativo in cui i giovani fanno pratica è molto simile a quello lavorativo reale e, in maniera similare a quanto visto prima, viene data la possibilità ai giovani di acquisire esperienza, migliorando le loro competenze.

Conclusioni

Questo sistema di formazione definito “duale”, che unisce studio a pratica professionale, sembra essere la formula vincente che permette alla Svizzera di avere un basso tasso di disoccupazione rispetto ad altre nazioni. I giovani lavoratori hanno, infatti, la possibilità di “toccare con mano”, di “sperimentare” la professione che vogliono intraprendere e se non in linea con le loro aspettative e le loro attitudini possono cambiare mestiere durante il corso delle formazione, senza perdere tempo.

Insomma … imparare mentre si lavora sembra davvero la strada giusta per avere lavoratori soddisfatti e un basso livello di disoccupazione.